perchè con l'età le passioni germogliano sempre più rigogliose anzichè appassire?
23 Mar
"Lì nel letto mi sfila sopra la felicità. Non come qualcosa di mio, ma come una ruota di fuoco che attraversa la stanza e il mondo.
Per un istante credo di riuscire a farla passare, rimanendo distesa, consapevole di ciò che ho e senza desiderare altro.
L’istante successivo non voglio mollare. Voglio che continui. Deve stare disteso accanto a me anche domani. Questa è la mia occasione. La mia unica, ultima occasione.
Poso le gambe sul pavimento. Sono presa dal panico. E’ proprio evitare tutto questo ciò che ho cercato di fare in 37 anni. Mi sono sistematicamente allenata nell’unica cosa al mondo che valga la pena imparare. Rinunciare. Ho smesso di sperare in qualsiasi cosa. Quando la pratica dell’umiltà diventerà una disciplina olimpica, mi metteranno in nazionale.
Non ho mai sopportato le pene d’amore delle altre. Odio la debolezza. [..] C’è una cosa sola che è vietata durante i viaggi in slitta, ed è frignare. Lamentarsi è un virus, una malattia mortale, contagiosa, epidemica. Non voglio ascoltare. Non voglio essere importunata con le loro orge di meschinità emotiva.
E’ per questo che ora ho paura. Lì sul pavimento di casa sua, accanto al suo letto, sento qualcosa. Viene dall’intimo ed è un frignare. E’ il terrore che ciò che mi è stato dato non duri. E’ il suono di tutte le storie d’amore infelice che non ho mai voluto ascoltare. Ora sembra che io le contenga tutte.
Ma posso ancora salvarmi. Posso raccogliere i miei vestiti e mettermeli sotto il braccio. Non ho nemmeno bisogno di perdere tempo a vestirmi. Mi basta uscire e correre su per le scale. Nel mio appartamento faccio i bagagli con lo stretto necessario, o nemmeno questo, telefono solo a una ditta di traslochi e faccio portare i mobili in magazzino, poi mi metto il salvadanaio in una tasca e il nastro di Esajas nell’altra e mi trasferisco in albergo, così non ci sarò più quando si sveglia e non avrò bisogno di guardarlo negli occhi.
Apre gli occhi e mi guarda. Rimane sdraiato in assoluto silenzio cercando di capire dove si trova. Poi mi sorride."
Il risveglio di Smilla dopo la prima notte d’amore col "meccanico"
(tratto da "Il Senso di Smilla per la Neve" di Peter Hoeg)